Ultimissime indagini di laboratorio (avviate nel giugno 2019) attribuirebbero a Leonardo da Vinci la paternità de “Il ritratto del Salvatore”
La conferenza di attribuzione a Leonardo da Vinci si è tenuta in diretta streaming mondiale, presso gli studi di produzione “On Air”di Milano. Numerosissimi gli apprezzamenti giunti in merito alle sconvolgenti rivelazioni relative agli studi condotti sul disegno a sanguigna di Lecco. In diretta mondiale sono intervenuti anche i due studiosi vinciani statunitensi, prof. Jean Pierre Isbouts e il dott. Christopher Browns.
Durante la conferenza, si è confermato quanto anticipato nella prima uscita mondiale del ritrovamento dell’opera e della attribuzione da parte della studiosa Annalisa Di Maria alla mano creativa del grande Leonardo da Vinci.
Tutti gli elementi di ricerca illustrati durante la conferenza hanno confermato la datazione del supporto cartaceo del disegno al XV-XVI secolo.
L’evento ha visto anche la partecipazione del ricercatore e scultore Andrea da Montefeltro, che ha relazionato sugli studi di laboratori di carta antica, su quelli di codicologia e sull’analisi di comparazione dei fogli antichi, soprattutto con quelli del Codice di Windsor da cui è emersa una enorme similitudine. Di grande importanza sono stati anche i risultati ottenuti sul foglio dalle analisi di laboratorio, del Centro di Restauro e Conservazione del foglio antico, della dott.ssa Cinzia Paraboschi.
Dalla conferenza sono emersi elementi tecnici di grande rilevanza, tra cui una filigrana con un volatile e una contromarca tipica dell’epoca, e delle impronte di scritte e numeri che, ci riportano alla bottega di Leonardo, il quale faceva preparare dai propri allievi i fogli che lui andava a riutilizzare.
Sorprendenti sono state poi le parole della Di Maria che, in un viaggio emozionale, anche tra gli scritti di Leonardo, ha saputo raccogliere e trasmettere gli elementi di attribuzione stilistica, gli studi di proporzione, le analisi di comparazioni tecniche e visive del disegno e gli studi di tratteggio, da cui è emerso che la sanguigna sia stata realizzata con la mano sinistra e inoltre i riccioli della barba del Cristo, fedelmente compatibili con il movimento ondulatorio dei capelli e della barba, delle principali opere di Leonardo.
Altro elemento emerso durante la conferenza è stata l’ipotesi che Leonardo abbia potuto ispirarsi per la sua testa di Cristo, alla Sacra Sindone, in quanto i due volti, risulterebbero molto simili e ciò proverebbe il fatto che Leonardo entrò in contatto con il Sudario di Gesù.
In conferenza si è infine annunciato che, in accordo tra la studiosa e i proprietari dell’opera, gli studi di laboratorio e di diagnostica continueranno con ulteriori approfondimenti, aprendo la strada anche ad altri studiosi che vorranno aderire e collaborare a questo importante progetto.
Photo Credits: Studio fotografico Blow Up (fotografo Stefano Masciovecchio)