La reazione alle decisioni prese dalla Giunta Regionale, che chiede per la Regione Veneto il riconoscimento dello stato di Regione a Statuto Speciale, sono state decise.
Il Presidente del Consiglio Gentiloni, durante la visita alle Direzione delle Assicurazioni Generali di Mogliano, ha precisato: “Siamo disposti a discutere sull’efficienza dell’Italia, non si discute sull’Italia”. Frase quanto mai chiara.
Ma anche l’alleato storico della Lega non condivide la visione del Presidente Zaia. Lorena Milanato, Vice Coordinatore regionale di Forza Italia, esprime forti dubbi sulla posizione assunta dalla Giunta Regionale. “I Veneti non hanno votato per Statuto Speciale – precisa la Milanato – E’ il referendum di Forza Italia ad aver vinto in Veneto e non il quesito della Lega già bocciato dalla Corte Costituzionale”.
“Al di la di questa precisazione – prosegue la Milanato – si è trattato di un grande successo e di una bella prova di democrazia. Tuttavia i veneti che si sono recati ai seggi non si sono espressi per una Regione a Statuto Speciale e di questo dovrebbe tener conto Zaia. Potrebbe sembrare uno spot elettorale”.
Di deriva propagandistica parla anche Giacomo Nilandi della Sinistra Italiana, Consigliere Comunale con Delega ai Giovani. “C’è un dopo referendum – dice Nilandi – Si deve andare a trattative con il Governo Centrale ed il risultato va ratificato a maggioranza dal Parlamento. Mi sembra che si sia fatto un uso strumentale del Referendum”.
“E’ comunque un Referendum che non sposta il problema del centralismo. La centralità del potere passerebbe da un centralismo di Stato ad uno della Regione. Il potere invece dovrebbe essere passato ai Comuni. In più non ha senso parlare di autonomia di alcune regioni. Bisognerebbe invece parlare di distribuire l’autonomia a tutto il paese spostandoci quindi verso il federalismo”.
Dimitri Coin, Segretario Provinciale di Treviso della Lega, invece precisa. “I veneti hanno scritto una pagina di storia della loro Regione. Referendum vero che apre le porte ora ad una trattativa con lo Stato e Regione. La componente identitaria, di appartenenza, l’omogeneità economica e sociale hanno pesato notevolmente sull’affluenza. I Veneti sono i veri vincitori di questo Referendum. Da ora si inizia una nuova pagina di storia”.