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I Treviso Bulls si aggiudicano il 4° posto ai play-off di Lignano

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Un sogno che si avvera per la giovane squadra trevigiana

 
Alla loro prima esperienza ai play-off, i Treviso Bulls ottengono un preziosissimo  posto alle finali di wheelchair hockey nel campionato nazionale di serie A2, risultato che nella prossima stagione permetterà ai Trevigiani di essere una delle 4 teste di serie della categoria.
 
“Ora la stagione si è conclusa e da questa intensa esperienza la squadra dei Treviso Bulls esce arricchita e consapevole dei propri progressi, ma con l’obiettivo di migliorare sempre più e confermare l’unità che è venuta formandosi fra i membri della squadra, i genitori-tifosi, lo staff e soprattutto coach Piero” ha dichiarato Eddy Bontempo, fondatore della squadra.
 
“Ho seguito il percorso dei Treviso Bulls fin dall’inizio, quando si allenavano in polisportiva a Mestre. Siamo poi riusciti a ottenere gli spazi della palestra Mantegna, a Treviso, e da lì la scalata dei ragazzi fino ad arrivare in A2. Domenica ero emozionato, tra gli spalti, a gioire per questo loro grande traguardo. Come Comitato Paralimpico stiamo avviando un’importante collaborazione con UILDM Treviso, che porterà a nuovi ambiziosi progetti futuri” dichiara Davide Giorgi, delegato CIP Treviso e rappresentante dei delegati provinciali area nord Italia.
 
I Treviso Bulls, squadra di wheelchair hockey (hockey in carrozzina elettrica), sono nati nel 2013 da un progetto dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare Sez. di Treviso e della Polisportiva Terraglio. Il Wheelchair hockey è uno sport avvincente che dà la possibilità di integrarsi e di ‘mettersi in gioco’ a persone affette da qualsiasi tipo di disabilità motoria e neuromuscolare, anche nelle forme più gravi. Wheelchair hockey significa emozioni e nuove avventure, significa che la vita può offrire sempre sorprese; mettendosi alla prova, le persone disabili dimostrano a se stesse e a chi sta loro accanto che non si deve mai mollare, che si deve provare sempre a superare i propri limiti.
 
Gli atleti
Attualmente la squadra è composta da 11 atleti con diversi tipi di disabilità, e provenienti da diverse associazioni oltre alla UILDM, quali Parent Project, Famiglie SMA, AISM.
Gli 11 fantastici atleti sono: il Capitano, presente in squadra sin dalla nascita dei Bulls, Francesco Panebianco (46 anni), Emma Tognin (vice capitano, 16 anni), Eddy Bontempo (38), Gianmarco Panizzo (19), Francesco Bressan (22), Stefano Casagrande (24), Anton Mussi (15), Francesca Battista (11), Menelao Rama (24), Marino Casarin (20), Samuele Polo (8).
 

 
Alcune biografie dei Treviso Bulls
La storia del capitano, Francesco Panebianco: “Era il lontano 2002 quando a causa di un malessere anomalo andai dal medico il quale mi fece fare degli approfondimenti fino a farmi arrivare dal neurologo il quale a ottobre mi diede la diagnosi di sclerosi multipla. Reagii tirandomi su le maniche senza mai farmi prendere dallo sconforto e nell’arco degli anni ho sempre cercato di fare ciò che più mi appassionava senza farmi mai condizionare dalla malattia fino al 2011 quando, grazie ai Black Lions di Venezia scoprii il wheelchair hockey. Militai in questa squadra fino al 2013 data in cui Eddy Bontempo fondò i Treviso Bulls, squadra in cui mi trasferii diventandone il capitano. L’ambizioso progetto dei Treviso Bulls mi piacque da subito perché collimava perfettamente con le mie idee di fare sport: creare un gruppo affiatato in campo e fuori dal campo dove il rispetto del compagno di squadra e dell’avversario, l’onestà, la passione, il mettersi in gioco in qualunque occasione fossero valori alla base. Iniziò così l’avventura e anno dopo anno siamo sempre riusciti a conquistare un passo in avanti rafforzando l’amicizia e la squadra fino ad arrivare oggi a qualificarci per la prima volta alle fasi finali tra le migliori 6 squadre di A2 e addirittura a conquistare la quarta posizione in un traguardo che ha dell’incredibile, rendendomi fiero di essere il capitano di questa fantastica famiglia dei Treviso Bulls”.
 
La storia di Gianmarco Panizzo: “All’età di 2 anni, nel 2000, visto il mio passo incerto e ciondolante, i miei genitori decisero di procedere con degli accertamenti, al termine dei quali mi diagnosticarono la distrofia muscolare, senza che gli studiosi capissero bene di che tipo fosse. All’età di otto anni persi la capacità di camminare, ma non lo vidi come un trauma poiché con la carrozzina manuale riuscivo a spingermi per lunghi tratti stancandomi di meno. Fin da piccolo amavo lo sport e adoravo giocare con i miei amici spingendomi sulla manuale e calciando un pallone, sperando che in futuro qualcuno potesse inventare una specie di “calcio su carrozzina”. In seguito sono passato sulla carrozzina elettrica perché mi affaticavo sempre di più, senza perdere tuttavia l’amore per lo sport.
Ho conosciuto il wheelchair hockey grazie a una ragazza che militava nei Thunder Roma, la quale mi ha spiegato cosa fosse questa curiosa attività che permetteva di giocare sulla carrozzina elettrica. Me ne sono innamorato all’istante e pregavo i miei genitori di portarmi a Padova, a un’ora di strada da casa mia, per partite e allenamenti. Fortunatamente nel 2012 venni a sapere che si era formata una squadra a Mestre, i Black Lions Venezia, a una distanza dimezzata. Nel 2012 la squadra si divise in Under 21 e Over 21 e, con la squadra più giovane, a fine campionato passammo in Serie A1, per poi tornare a unire le squadre. Trascorsi la stagione in A1 con la squadra riunita e poi, a settembre 2014, decisi di passare nelle file dei Treviso Bulls per poter giocare di più e ritrovarmi in un ruolo diverso, quello di play-maker. Qui ho trovato dei giocatori, dei guerrieri, ma soprattutto degli amici fantastici e grazie a questo gruppo stiamo raggiungendo degli ottimi risultati, come il quarto posto ottenuto nei play-off di Lignano Sabbiadoro”.
 
La storia di Eddy Bontempo: “Da tutta la vita convivo con l’atrofia muscolare spinale, scoperta
all’età di 14 mesi, e dal 2009 sono Presidente dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare di
Treviso. Ho conosciuto il wheelchair hockey durante le fasi finali nel 2010, e me ne sono sin da
subito innamorato, vedendo un ragazzo con il respiratore attaccato alla carrozzina che giocava a
questo fantastico e unico sport. Con una domanda che si ripeteva nella mia mente: Se ce la fa lui,
perchè non posso riuscirci anch’io? Da quel momento ho sempre sognato fondare una squadra a Treviso, sogno divenuto realtà grazie al sostegno e supporto della Polisportiva Terraglio e dei Black Lions di Venezia. Gli inizi non sono stati semplici: mancanza di materiali, mancanza di carrozzine, mancanza di soldi ecc… ma con tenacia e forza di volontà la squadra di wheelchair hockey dei Treviso Bulls è cresciuta, e si è sempre di più rinforzata e migliorata, raggiungendo l’obiettivo delle fasi finali”.

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