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I ragazzi di Officina 31021 si preparano al viaggio in Iraq

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Per il secondo anno consecutivo, i ragazzi di Officina 31021, Denny Castiglione e Irene Favaro, insieme all’associazione Ya Basta e la ONG Un Ponte Per… intraprenderanno il viaggio in Iraq, nella regione del Kurdistan Iracheno, in particolare presso la città di Sulaymaniah e presso il campo di rifugiati siriani di Arbata. Durante i 10 giorni sono in programma diversi laboratori, come ad esempio il corso di fumetti con Claudio Calia e un corso di musica con Luca Chiavinato.
 
Il progetto nasce in continuità con le attività svolte con “Educazione per tutte e tutti”, realizzato con il contributo della Regione del Veneto, iniziato nel 2016 e conclusosi nell’ottobre 2017, al fine di continuare un deciso intervento nella zona del Governatorato di Sulaymaniya nel Kurdistan Iracheno, per garantire ai soggetti più vulnerabili, soprattutto donne e minori, la possibilità di fruire appieno dei diritti essenziali.
 
L’esperienza maturata e l’allargamento della rete di relazioni sul campo hanno sviluppato l’idea di continuare con nuove attività anche alla luce della situazione che si sta delineando: il perdurare e l’acuirsi del conflitto in Siria renderà difficile il ritorno dei rifugiati nei propri luoghi di origine per lungo tempo, stabilizzandoli nell’area, mentre la battaglia per riconquistare Mosul ha portato nuove ondate di sfollati.
 
Il progetto si prefigge di contribuire a garantire l’accesso all’educazione per i minori in particolare nel Campo rifugiati di Arbat, dove ci sono tre scuole per una popolazione totale di quasi 7.000 persone (circa 2.000 minori), attraverso programmi per favorire la frequenza scolastica, migliorare le strutture e formare i docenti.
 
Con l’esperienza maturata col precedente progetto si è evidenziata la necessità di continuare tutte le attività di educazione formale ed informale, sia per rifugiati e sfollati che per la popolazione locale, oltre alle fondamentali attività di formazione professionale per giovani e donne proposte dai Centri Giovanili che Un Ponte Per… gestisce all’interno del campo di Arbat e in collaborazione con la Comunitá di Deir Mar Musa a Sulaymaniya.
 
Il rafforzamento dei due Centri Giovanili, che già collaborano attivamente, aiuta sia a elevare la qualità del servizio offerto che a creare un ponte tra il campo e l’esterno. Questo legame da un lato allarga gli orizzonti della popolazione siriana del campo di Arbat, spesso relegata suo malgrado a una vita marginalizzata, nonostante l’impegno di tante realtà associative e autorità locali, per via della distanza geografica con la città di Sulaymaniya (impossibile da colmare da soli, senza l’aiuto di programmi specifici), dall’altro apre la popolazione residente e sfollata all’idea di coesione sociale e convivenza, sia tra diversi gruppi etnico-religiosi sia con i rifugiati.
 
Il progetto avrà come beneficiari diretti minori e donne del Campo di Arbat e della città di Sulaymaniya e contribuirà alla promozione dei diritti per tutti, senza distinzione di genere, promuovendo coesione sociale, pratica quanto mai necessaria nel contesto di forte conflitto e violenze che attraversa l’intera regione.
 
Promuovere i diritti di donne e minori, a partire dalla garanzia del diritto all’educazione e alla formazione professionale, in modo da favorire la coesione sociale tra i diversi gruppi presenti nell’area di Sulaymaniya (Siriani, Ezidi, Shabak, Turcomanni, Sciiti, Sunniti, Cristiani, ecc.), con un coinvolgimento della popolazione locale curda.
 
L’economia dell’intera area, bloccata a causa del perdurare dei conflitti, ha bisogno di nuove energie per avviare attività occupazionali sia per i rifugiati, destinati a rimanere a lungo, che per gli iracheni sfollati e residenti. Il progetto intende favorire l’occupazione, soprattutto femminile e giovanile, attraverso percorsi di formazione in collaborazione con Azady Industries.
 
Garantire alle donne l’inserimento lavorativo ne rafforza il ruolo sociale e ne favorisce la crescita economica, contribuendo allo sviluppo economico complessivo.
 
Per i rifugiati e sfollati la condizione di precarietà dell’arrivo si accompagna ora al dramma dell’impossibilità del ritorno. Reinventare una propria esistenza è un percorso lungo e complesso, che se non accompagnato da interventi di sostegno articolato porta a depressione, sfiducia totale nel futuro e dipendenza da aiuti esterni.
 
Il Progetto intende favorire per i rifugiati siriani, l’accesso ai diritti basilari, come educazione e formazione. Accesso a una scuola di qualità per i minori, sostenendo le strutture scolastiche con attrezzature e formazione del personale insegnante, combattendo l’abbandono scolastico e formazione costante degli adulti rifugiati e sfollati a partire da Corsi di lingua locale, portano ad una crescita umana, che si riflette anche nelle relazioni con la popolazione residente.
 
Il rispetto reciproco può crescere se diminuiscono i fattori di crisi e aumenta la fiducia tra le comunità.
 
Il Progetto intende favorire iniziative collettive nei Centri Giovanili attivati da UPP e Comunità Deir Mar Musa in cui far interagire, nel rispetto delle differenze, rifugiati, sfollati e residenti, attraverso esperienze formali ed informali, come i Laboratori di fumetti e di musica, occasioni per affrontare con linguaggi artistici i temi dei diritti e della convivenza al fine di favorire una cittadinanza attiva, base della crescita civile di tutti i partecipanti.
I partner del progetto sono:
– Un Ponte per… (UPP)-ONG italiana fondata nel 1991, attualmente opera in Giordania, Libano, Siria, Iraq e presso il Governo Regionale del Kurdistan: gestisce programmi di protezione per le minoranze irachene e per preservarne il patrimonio culturale, programmi di emergenza, distribuzioni, formazione psico-sociale e salute riproduttiva.
– Comunitá Monastica Deir Mar Musain Iraq: fondata in Siria dal gesuita italiano Paolo Dall’Oglio, promuove il dialogo interreligioso, soprattutto tra Cristianesimo e Islam. Il monastero di Deir Maryam Aladhra, fondato da Padre Jens Petzold nel 2011 su invito del vescovo locale in Iraq, dal 2016 ospita il Centro giovanile di UPP a Sulaymaniya.
 
I ragazzi di Officina 31021 Denny Castiglione e Irene Favaro ringraziano:
Vilma Mazza e l’associazione Ya Basta Padova, promotrice del progetto, per aver dato loro l’opportunità di intraprendere tale esperienza; il Comune di Mogliano Veneto, per il supporto e per aver firmato il partenariato per tale progetto, e lo staff di Un Ponte Per…, per la grande disponibilità e il supporto dato nell’organizzazione di questa missione umanitaria.

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