Tutte le fonti scientifiche mondiali tendono ad addebitare la colpa dei cambiamenti climatici all’azione dell’uomo, che si estrinseca nel concentramento nell’atmosfera di gas ad effetto serra, nello sversamento nelle acque di diserbanti, veleni e plastiche e nel prelievo eccessivo dal sottosuolo di gas ed acqua.
Il fenomeno nel tempo ha provocato anomalie. Nel Veneto, il 2017 ha mostrato valori termici superiori alla media e molto simili a quelli del 2016. Nel decennio 2007-2017, tutti gli anni, ad esclusione del 2010, hanno presentato valori termici generalmente superiori alle medie.
Le temperature medie dell’anno 2017 sono state superiori alla media venticinquennale. Inoltre nel Veneto il 2017 ha denunciato un deficit pluviometro del 16% rispetto alla media. Sempre nel Veneto, questa fase di cambiamenti climatici ha visto l’innalzamento del livello dei mari e la riduzione dei ghiacciai.
Il livello dei mari nel periodo 1901-2010 è cresciuto di 19 cm. In Veneto la stazione di riferimento, quella di Venezia Punta Salute, dimostra che il livello del mare in laguna negli ultimi 100 anni è cresciuta di 25 cm, valore più alto rispetto a quello mondiale e doppio di quello registrato a Trieste. Ciò è dovuto anche alla subsidenza, che consiste nel progressivo abbassamento del piano di campagna, provocato sia dal compattamento degli strati sottostanti, sia dalla estrazione di gas e acqua.
Nell’ultimo ventennio la stazione veneziana ha registrato una crescita del mare di circa 5,6 mm/anno. Valore preoccupante perché la tendenza è ad aumentare. Le previsioni danno a fine secolo un aumento del mare a Venezia di circa un metro.
Dati: ISPRA, Rapporto cambiamenti climatici dell’IPCC, Rapporto Agenzia Europea Dell’Ambiente, Rapporto ISPRA.
Fonte: Rapporto Statistico del Veneto 2018, Regione Veneto