L’istituto si conferma in prima linea su Superbonus 110% e Sismabonus
Risposta «rapida e tangibile» a sostegno del territorio sottolinea il Presidente Gianfranco Sasso (in foto)
Banca delle Terre Venete conferma la propria efficienza in campo Superbonus 110% e Sismabonus, agevolazioni in fase di proroga al 2022 da parte del Parlamento. L’istituto parte del gruppo Iccrea, in questi giorni, ha effettuato il primo acquisto di crediti fiscali per oltre 500 mila euro, accreditando il corrispettivo al cosiddetto “soggetto cedente”. Si tratta della Diquigiovanni Srl, storica realtà della provincia di Vicenza con cui nei mesi scorsi la Banca aveva sottoscritto l‘accordo per la cessione del credito d’imposta all’istituto, nato ufficialmente il 26 ottobre scorso.
Un ambito assai complesso quello legato alle norme introdotte dal Decreto Rilancio sull’innalzamento fino al 110% della detrazione, per le spese effettuate in lavori di efficientamento energetico degli immobili e di riduzione del rischio sismico, che se gestito in maniera autonoma da cittadini ed imprese rischiava di non giungere facilmente a termine. Banca delle Terre Venete, dal canto proprio, tramite i propri professionisti, è divenuta fin da subito un punto di riferimento nel territorio di competenza, anche attraverso specifici accordi con organizzazioni territoriali ed imprese attive nel mondo dell’edilizia e degli infissi. In questi giorni, tra le prime realtà in ambito regionale, ha formalizzato l’ultimo passaggio. Quello più tangibile da parte dei beneficiari.
Dopo la fase di gestazione, dovuta all’attesa dell’emanazione della normativa attuativa da parte dell’Agenzia delle Entrate e all’implementazione delle procedure operative, la cessione dei crediti fiscali adesso è realtà, con la concreta monetizzazione dei crediti fiscali per cittadini ed imprese.
«Dopo mesi di impegno e dedizione riusciamo a garantire, quasi in tempo record, i benefici concreti previsti per cittadini e imprese nell’ambito delle opportunità connesse al Superbonus»sottolinea Gianfranco Sasso, Presidente di Banca delle Terre Venete, «dimostrazione di un istituto che, unendo strutture, competenze ma soprattutto valori e obiettivi comuni, può sostenere fattivamente questo territorio, così vocato alla produttività ma anche attento ai temi del risparmio energetico e dell’ambiente. A maggior ragione ora, in questi mesi che si confermano difficili, serviva efficienza e rapidità: Banca delle Terre Venete ha dato letteralmente il meglio di sé. Questi oltre 500 mila euro accreditati rappresentano una prima e significativa vittoria».
«Doveroso risulta un ringraziamento alla nostra struttura di responsabili e dipendenti, che non si è risparmiata ed anzi, pur agendo in un ambito complesso e mutevole, è riuscita a farsi carico delle richieste pervenute» aggiunge Pietro Pignata (qui accanto), Vice Presidente Vicario dell’istituto, «Essere banca del territorio significa anche questo, puntare all’efficienza, garantire servizi e ridurre al minimo la burocrazia».
BANCA DELLE TERRE VENETE
Banca delle Terre Venete, parte del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, è nata nel 2020 con la fusione per incorporazione tra Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola e Credito Trevigiano. Ha sede amministrativa a Vicenza e legale a Vedelago. È la prima realtà del Triveneto del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea per dimensioni e volumi di attivi, con uno stock di 3,5 miliardi di euro di attivi (è l’ottava Bcc in Italia, tra quelle del Gruppo), con impieghi pari a 1,8 miliardi di euro e una raccolta complessiva da 3,8 miliardi di euro. Vanta una base sociale di circa 14 mila soci e conta oltre 60 sportelli distribuiti senza sovrapposizioni a livello regionale in 49 comuni nelle province di Vicenza, Treviso, Padova e Verona, 120 mila clienti e più di 450 dipendenti.