Oggi si celebra il Global Recycling Day, nato solo nel 2018: una giornata per mettere a fuoco l’importanza della corretta raccolta dei rifiuti, a vantaggio di un’economia circolare che valorizzi le risorse e tuteli il futuro del nostro pianeta.
È stata la carta a fare la parte del leone in questi ultimi anni, tanto che quella riciclata è ormai diventata di uso comune. L’Italia, nel 2021 ha raccolto e avviato a riciclo più di 3,6 milioni di tonnellate di carta e cartone e già nel 2020 ha raggiunto e superato l’obiettivo UE , posto per il 2030, dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici.
Paradossalmente, vengono prodotte montagne sempre più grandi di carta non riciclabile, con grande spreco di alberi e acqua, per produrre la carta termica, quella dove vengono stampati gli scontrini fiscali delle nostre spese, che non può essere riciclata. In questi ultimi anni, gli scontrini sono anche diventati sempre più lunghi e sempre più larghi!
Come tutta la carta, anche quella termica viene prodotta attraverso la cellulosa e il pioppo è forse l’albero quello più adatto a questo; ci mette dai 10 ai 15 anni per diventare adulto ed essere abbattuto.
Per produrre 1 kg di carta da cellulosa vergine occorrono circa 440 litri di acqua e circa 7,6 kWh di energia elettrica, più il lavoro dell’uomo. Per ottenere 1 kg di carta da carta riciclata sono invece sufficienti 1,8 litri di acqua e 2,7 kWh di energia elettrica. Essenziale sarebbe dunque riciclare la carta ma questo non è possibile se si tratta di termica, intrisa di BPA, Bisfenolo A, il reagente chimico che ne permette la stampa. L’ultima normativa UE del 2016 (con proroga al 2020 ) ha ridotto ad uno 0,2% il quantitativo di Bisfenolo A sulla carta termica perché è stato accertato che era dannoso per la salute di chi maneggiava la carta termica, soprattutto gli operatori di cassa. Seppur il contenuto di Bpa sulla carta termica sia ora minimo, questa non può essere comunque riciclata e va posta nei contenitori dell’indifferenziata.
Rimane dunque il problema dell’enorme spreco di carta (acqua, energia, lavoro, soldi ecc.) per stampare degli scontrini fiscali che potrebbero essere inviati via mail al consumatore finale. Questa modalità d’invio esiste già per i biglietti del tram, del bus, del treno e molto altro. Alcune attività commerciali hanno già iniziato a inviarlo via mail ai clienti e si spera che con il tempo si possa ottenere un importante traguardo anche con la grande distribuzione, fabbrica di scontrini da record!