Di scioperi ne abbiamo avuti, ne abbiamo e ne avremo.
Ma oggi è diverso anche se non sembra, il futuro, il clima e le persone. Date priorità. 23 settembre è un venerdì, il giorno di Greta che resta il simbolo e cede metaforicamente il testimone ad un movimento che oramai non può più essere ignorato.
Voltarsi dall’altra parte non è più possibile pena il collasso climatico ed ecologico anche perchè il match sembra arrivato neanche in zona Cesarini ma ai rigori bypassando i tempi supplementari.
Un venerdì che precede il silenzio ascetico elettorale e la manifestazione che procederà di piazza in piazza e porterà tra le note del pentagramma lo spartito che interroga i partiti su di una campagna elettorale poco inclusiva nelle misure necessarie ad affrontare la crisi climatica ed energetica.
Guerra, diseguaglianze, l’ultima tragedie nelle Marche e la morte assurda di un ragazzo nell’alternanza scuola lavoro formano un plot riconducibile ad una sosta per interrogarsi sul senso di quello che accade ogni giorno.
Per cambiare ed approdare ad un diverso modello di sviluppo.
Zero Biscuit di Mauro Lama