Continuiamo con la pubblicazione a puntate del libro scritto dal nostro concittadino, Nuccio Sapuppo. In questa raccolta l’autore ha voluto raccontare – in forma di monografie – luoghi, avvenimenti e personaggi figli di Mogliano che si sono distinti per le opere che hanno compiuto nella loro vita
È più che giusto continuare ad osannare gli sportivi che hanno conquistato delle medaglie, di oro o d’argento, raggiungendo i massimi livelli di professionalità in alcuni sport a livello individuale o collettivo.
Il posto d’onore spetta senza ombra di dubbio al mitico Franco Testa.
Un personaggio che da sempre è stato considerato l’emblema e il simbolo assoluto dello sport, che ha veramente sorpreso e illuminato Mogliano con i suoi veri e propri trionfi conquistati con enormi sacrifici e abnegazione sulle strade d’Italia e del mondo. Le sue medaglie brillano ancora adesso nel fulgido ricordo dei moglianesi più anziani e sicuramente continueranno a servire da stimolo ed esempio ancora per lunghissimo tempo alle generazioni future di ragazzi che vogliono intraprendere e percorrere una qualsiasi carriera sportiva.
L’olimpionico Franco Testa
(classe 1938, n. a Padova)
Quella scritta dal signor Franco Testa è senza dubbio una bellissima pagina di storia sportiva scritta negli anni Sessanta. Per Mogliano e per tutto lo sport trevigiano e veneto fu un vero trionfo e costituì il frutto dell’esaltazione del lavoro umile, spesso nascosto e sicuramente silente che viene svolto quotidianamente dagli atleti di tutte le discipline sportive, particolarmente dai ciclisti, i quali sacrificano con enormi rinunce ogni spazio del loro tempo libero per dedicarlo a discipline ed esercizi spesso durissime e che richiedono grande forza di volontà e spirito di sacrificio non indifferente, per riuscire a raggiungere la forma idonea alle dure competizioni che sono chiamati a sostenere.
Testa per ben tre anni di seguito fu campione italiano dell’inseguimento, medaglia d’oro ai giochi del Mediterraneo nel ’59 a Beirut e nel ’63 a Napoli, ma raggiunse l’apoteosi della sua brillantissima carriera con la medaglia d’oro conquistata a Roma nel 1960 durante le Olimpiadi assieme a Vallotto, Arienti e Vigna e quattro anni dopo nel 1964 a Tokyo con quella d’argento assieme a Mantovani, Rancati e Roncaglia.
Dai vari Presidenti della Repubblica Italiana è stato insignito di diversi titoli onorifici per meriti sportivi, uno per ogni traguardo importante raggiunto: di Cavaliere prima, di Commendatore poi e infine di Grande Ufficiale della Repubblica.
Nel 2017, a cinquant’anni da quando Franco Testa ha smesso di correre in bicicletta, gli è stato dedicato un libro, scritto da Lucio Carraro, con tutte le tappe dei suoi trionfi durante una sontuosa festa organizzata apposta dal Comune di Mogliano, durante la quale diverse autorità politiche e sportive hanno voluto offrire al loro prestigioso concittadino l’Olimpionico Franco Testa, levriero della bicicletta, la loro testimonianza di stima e di apprezzamento per i suoi numerosi e prestigiosi traguardi raggiunti durante la sua attività sportiva.
Terminata l’attività agonistica si è ritirato a Mogliano Veneto, paese natio della moglie, dove ha svolto in proprio l’attività di imprenditore.
Andato in pensione, l’instancabile pistard di un tempo, non ha voluto chiudersi in casa a poltrire “finalmente”, ma ha offerto la sua opera di volontariato nel compito di Vigile d’argento nelle scuole di Mogliano… per “continuare a volare senza sosta”!
Complimenti, Franco!