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Flash mob per chiedere un segnale più forte dalla politica moglianese

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Trenta persone si sono finte morte ieri sera per appoggiare le richieste dei FridaysForFuture su clima, inceneritore e polo Amazon

 

Si aspettavano di essere in dieci ragazzi, ma hanno ricevuto supporto da numerosi cittadini i FridaysForFuture di Mogliano Veneto nel loro flash mob in Piazza Caduti, ieri sera.

 

Armati di ombrelli colorati opportunamente decorati di slogan, i giovani attivisti e i loro concittadini più “adulti” hanno sciamato per il centro città al ritmo della canzone “Stayn’ alive” dei Bee Gees, sparato da una cassa portatile.

 

“Esattamente un anno fa, eravamo molto felici – è cominciato così l’intervento dei ragazzi. – Era stato eletto come sindaco di Mogliano un uomo che si definiva ecologista, e che lo era nei fatti: aveva partecipato in prima linea alla grande lotta, vinta, contro l’inceneritore di rifiuti speciali che doveva essere costruito qui a Mogliano; inoltre dopo le elezioni aveva insistito per essere, oltre che sindaco, il nostro nuovo assessore all’Ambiente.
Una delle prime cose che aveva detto era che l’ambiente era al di sopra della politica. Oro colato.
Quando poi è stata istituita la commissione ambiente, eravamo in brodo di giuggiole”.

 

I ragazzi hanno poi evidenziato quanto su clima, inceneritore di Fusina e Polo Amazon siano però necessari più coraggio e meno passività da parte del Comune: in particolare, hanno chiesto ai consiglieri di scordarsi per un momento dei loro vari partiti e di provare a pensare solo al bene dei cittadini che li hanno eletti.

 

 

“È passato ormai un anno.
Qualche piccola cosa è stata fatta, ma…
– Il Comune di Mogliano non ha ancora dichiarato l’Emergenza Climatica ed Ecologica, rimanendo fermo rispetto al Parlamento e a città come Treviso e Preganziol.
– Il Comune di Mogliano non ha ancora adeguato i suoi obiettivi di decarbonizzazione a quelli europei, ed è rimasto indietro nella lotta contro la crisi climatica.
– Il Comune di Mogliano non ha ancora trovato la forza di opporsi seriamente al progetto del mega magazzino Amazon a Casale, che ci farebbe perdere per sempre 500 mila (500-mila) metri quadrati di terreno fertile e vegetazione che assorbono la co2.
– Il Comune di Mogliano non ha ancora ascoltato medici e cittadini, che chiedono di far fermare il progetto dell’Inceneritore di Fusina finchè non verrà controllato completamente e ridimensionato, per renderlo adatto al territorio. Nessuno qui in città è ancora stato davvero coinvolto, nessuno è stato davvero informato.
E sì che dopo il Covid dovevamo ripartire con il coraggio e con il buonsenso!”

 

Alla fine, al suono dell’allarme chimico lanciato dalla cassa, tutti e trenta i partecipanti hanno finto di soffocare e di cadere a terra stecchiti.
Tutto questo sotto lo sguardo dei normali avventori della piazza, la cui curiosità è stata testimoniata dal fatto che i centodieci volantini stampati dai manifestanti sono andati esauriti in breve tempo.

 

Sono seguiti un momento di feedback tra partecipanti, ragazzi e adulti, e un momento per mangiare insieme un gelato.
I ragazzi ora attendono segnali dal mondo della politica moglianese, speranzosi di essere ascoltati.

 

“Noi FridaysForFuture di Mogliano siamo delusi. Sappiamo che, dentro quel palazzo, su queste cose voi politici litigate e tentennate.
Ma come è stato detto fino alla nausea l’ambiente, il clima, il nostro futuro sono al di sopra della politica. A noi non interessa la politica, non interessa a nessuno. Semplicemente, voi non siete qui per servire il partito, qualunque esso sia, siete qui per proteggere i cittadini e i loro figli.
Fatelo, allora!
Vogliamo coraggio da voi!
Cosa state aspettando? Che noi si muoia nel frattempo?”

 

 

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