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Festival della Politica, 20mila in piazza e più di un milione sui social

6 minuti di lettura

Domenica sera si è chiusa la XII Edizione del Festival della Politica (Mestre, 6-10 settembre), con un bilancio di successo: ventimila presenze agli eventi e più di un milione di contatti sui social, per un Festival che, mai come quest’anno, ha lanciato messaggi importanti alla politica nazionale. Nicola Pellicani: “Un successo di tutta la città”.

MESTRE – domenica sera, con il dialogo tra Carlo Cottarelli e Veronica De Romanis in piazza Ferretto e l’intenso monologo “La parola lavoro” di Stefano Massini al Teatro Toniolo, si è concluso a Mestre il Festival della Politica, giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione. Per 5 giornate (dall’anteprima di mercoledì 6 fino a domenica 10 settembre) il Festival ha animato il centro di Mestre con decine di dibattiti, dialoghi, workshop e spettacoli.

Inaugurato mercoledì dal Commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni, il Festival della Politica si è rivelato capace di riscuotere sin dall’anteprima un grandissimo interesse del pubblico, che nei giorni successivi ha popolato le sue 8 location consegnando un bilancio conclusivo di oltre ventimila visitatori, accorsi ai quaranta appuntamenti distribuiti tra le piazze del centro cittadino e gli spazi del distretto museale M9, nell’ambito di un format diffuso che conferma ancora una volta la sua attrattività.

Merito in particolare di un programma ampio e variegato: costruito insieme ai due curatori ospiti di questa edizione, Alessandro Aresu e Chiara Albanese, il programma scientifico ha coinvolto novanta relatori, tra rappresentanti delle istituzioni, personalità della ricerca, politologi, filosofi, scrittori, economisti, grandi firme del giornalismo e inviati di guerra.

Tra i protagonisti di questa edizione, oltre ai già citati curatori, Paolo Gentiloni, Maurizio Molinari, Carlo Cottarelli, Donatella Di Cesare, Marco Damilano, Ilvo Diamanti, Angelo Panebianco, Chiara Valerio, Pietro Del Soldà, Cecilia Sala, Gilles Gressani, Veronica De Romanis, Marco Ansaldo, Annalisa Cuzzocrea, Stefano Massini, Greta Cristini, Andrea Rinaldo, Linda Laura Sabbadini, Antonio Gnoli, Donatella Sciuto, Giovanni Orsina, Francesca Coin, Michele Bugliesi, Giovanni Diamanti, Lorenzo Pregliasco, Marta Ottaviani.

I NUMERI DEL FESTIVAL:

  • 40 Eventi
  • 87 Ospiti
  • Oltre 20mila presenze
  • Oltre 1 milione di visualizzazioni dei contenuti social, con quasi 80mila interazioni
  • 40mila visualizzazioni del sito www.festivalpolitica.it
  • 8 dirette Facebook
  • 35 video in via di pubblicazione su YouTube (e già oltre 3mila visualizzazioni dei primi video caricati nelle scorse ore)
  • 3 episodi già pubblicati del nuovo Podcast del Festival della Politica, con già 2mila ascolti

AMBIENTE, DISEGUAGLIANZE, INNOVAZIONE ED EUROPA: UNA NUOVA AGENDA PER AFFRONTARE “LA GLOBALIZZAZIONE DOPO LA GLOBALIZZAZIONE”

Come sintetizzato nel titolo dell’edizione – “La globalizzazione dopo la globalizzazione” – l’obiettivo del Festival della Politica 2023 era raccontare la crisi del modello di globalizzazione concepito negli anni Novanta, e poi sgretolatosi sotto i colpi dei conflitti internazionali, della pandemia, degli stravolgimenti climatici e della rottura degli equilibri economici e geopolitici. Il tutto mettendo particolarmente in luce le sfide che questi cambiamenti pongono al nostro Paese.

Dai palchi del Festival, gli ospiti della manifestazione hanno discusso di geopolitica, cambiamenti climatici, economia e trasformazioni sociali, esplorando la vastità dei cambiamenti in atto e le nuove priorità politiche che emergono dal momento storico: quasi un’agenda politica di alto profilo, emergente dal tornante storico della “nuova globalizzazione”.

Così Andrea Rinaldo, massimo idrologo mondiale appena insignito a Stoccolma del “Nobel dell’Acqua”, ha illustrato la reale portata della sfida climatica, invocando un’assunzione di responsabilità da parte della politica e presentando la futura scomparsa di Venezia come emblema dei rischi connessi al surriscaldamento globale.

Ripreso in molti dibattiti come fattore in accelerazione tra “vecchia” e “nuova” globalizzazione, l’aumento delle diseguaglianze è stato uno dei temi ricorrenti del Festival. Nelle parole di Linda Laura Sabbadini, pioniera delle statistiche di genere e già direttrice Istat, il rischio è che l’aumento della povertà sperimentato nell’ultimo decennio diventi “un fattore strutturale della società italiana”.

La necessità di fare sistema intorno a ricerca e innovazione è stata invocata in alcuni panel che hanno messo a confronto accademici, imprenditori e analisti, sottolineando come il nuovo quadro internazionale renda più urgente un cambio di passo del nostro paese. “Oggi l’otto per cento dei laureati italiani si trasferisce all’estero” ha sintetizzato la rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto, concludendo “Dobbiamo riuscire a trattenere i nostri talenti”.

Ma è soprattutto l’Europa che si è imposta come tema centrale, a cominciare dalla giornata di Anteprima che ha ospitato l’intervista del giornalista Marco Damilano al Commissario europeo agli affari economici e monetari Paolo Gentiloni. Analizzata nella sua centralità strategica, nelle sue contraddizioni e nelle sue recenti dimostrazioni di vitalità (discusso nel dialogo tra Damilano e Gentiloni, il PNRR è stato argomento centrale del dibattito conclusivo con Carlo Cottarelli e Veronica De Romanis), l’Unione Europea è stata tematizzata come soggetto geopolitico ancora in larga parte incompiuto, ma allo stesso tempo necessario per affrontare le nuove prove imposte da un contesto internazionale che si va facendo sempre più competitivo e sfidante.

Il Festival si è rivelato un’autorevole piattaforma di analisi e discussione che, sottolinea il direttore Nicola Pellicani, “testimonia la maturità raggiunta dal Festival della Politica nel panorama italiano. Con il suo Festival, Mestre dimostra di essere un luogo vitale, che sa intercettare le tendenze del dibattito nazionale e fare cultura ad alto livello”.

GENERAZIONI A CONFRONTO

Il Festival è stata l’occasione per mettere a confronto diverse generazioni di esperti ed analisti politici. Accanto ad affermati protagonisti del dibattito pubblico sono venuti a discutere con noi giovani come Cecilia Sala, Gilles Gressani, Greta Cristini, Giacomo Bottos, Luca Picotti, Carlotta Mingardi, Giovanni Diamanti, Chiara Albanese.

Una scommessa vincente che ha avvicinato un pubblico di giovani portando nelle piazze punti di vista diversi e animando così il dibattito politico.

LA POLITICA NELLE PIAZZE

Se lo scorso anno le elezioni anticipate avevano fatto slittare il Festival a ottobre, imponendo l’organizzazione di un’Edizione 2022 interamente al chiuso, quest’anno il Festival della Politica ha ritrovato la sua collocazione tradizionale nella prima metà di settembre, potendo così riportare all’aperto, nelle piazze di Mestre, il grande dibattito sui temi dell’attualità nazionale e internazionale.

Tra mercoledì e domenica, il Festival ha offerto l’immagine delle piazze di Mestre gremite di migliaia di cittadini, riuniti per ascoltare le analisi di economisti, politologi e scienziati sulle grandi sfide politiche del presente, sembrerebbero contraddire la vulgata di una generale disaffezione dei cittadini verso la politica.

Ma – osserva Nicola Pellicani, direttore del Festival – “è la conferma che l’interesse dei cittadini verso i grandi temi della politica non è mai venuto meno. Da 12 anni, il Festival della Politica dimostra che una discussione politica seria, lontana dalle polemiche di giornata e volta all’analisi approfondita dei problemi, risponde ad un bisogno molto diffuso e sentito, e produce una risposta immediata in termini di interesse e partecipazione. La disaffezione non riguarda la politica in sé, ma una comunicazione politica eccessivamente focalizzata sulla ricerca del consenso immediato, impoverita e condotta a colpi di post, tweet e comunicati stampa

UN PROGETTO PLURALE

Nicola Pellicani sottolinea che il successo del Festival della Politica nasce da un lavoro di squadra sviluppato all’interno di un progetto plurale. «È la dimostrazione – aggiunge Pellicani – che, anche a Mestre, quando tutta la città partecipa in modo corale all’organizzazione di una manifestazione complessa come il Festival della Politica il risultato è estremamente positivo, di cui tutti dobbiamo esserne orgogliosi. Il Festival – conclude Pellicani – è un patrimonio di tutta la città. Questo è il miglior risultato raggiunto in questi anni».

OLTRE UN MILIONE DI CONTATTI E UN NUOVO PODCAST: LA COMUNITÀ ONLINE DEL FESTIVAL

Come sempre pianificata e gestita dall’agenzia Mab21, la comunicazione online del Festival della Politica ha raggiunto e superato il milione di contatti: uno straordinario risultato che conferma la curva ascendente dell’interesse che il Festival sta riscuotendo presso la platea nazionale.
I canali social del Festival hanno prodotto complessivamente più di 400 contenuti tra post, reel, video e tweet, generando quasi 80mila interazioni.

Decine di migliaia le visite ai profili online del Festival, con 40mila visite solo al sito ufficiale.

Di grande interesse anche la composizione dell’utenza online: equamente distribuita sul piano del genere, si colloca prevalentemente nella fascia d’età under 45, con una presenza particolarmente forte di pubblico compreso tra i 24 e i 30 anni.

Durante il Festival sono state offerte 8 dirette Facebook per coprire da remoto gli eventi principali, mentre 35 video sono in via di pubblicazione sul canale YouTube della Fondazione Pellicani, dove i primi video caricati nelle ultime ore hanno già superato le 3mila visualizzazioni.

Alla sua comunità online, il Festival 2023 offre quest’anno una nuova iniziativa: il Podcast del Festival della Politica, un nuovo spazio di approfondimento volto a presentare contenuti originali, conversazioni con politologi, giornalisti e filosofi per continuare ad esplorare i temi sollevati durante la manifestazione. Tre episodi del Podcast sono già stati pubblicati nei giorni scorsi: le interviste a Massimo Cacciari, Marco Damilano e Alessandro Aresu sono oggi disponibili sul sito festivalpolitica.it e sulle piattaforme Spotify, Apple Podcasts e Amazon Music, dove hanno già raggiunto i 2mila ascolti. Ma nuovi episodi saranno realizzati e pubblicati nelle prossime settimane, con l’obiettivo di dare continuità all’esperienza del Festival e proiettare la sua riflessione su un arco temporale esteso. Interamente curato da una redazione di giovanissime e giovanissimi, il podcast del Festival rappresenta un esperimento innovativo nel panorama italiano: un “Festival oltre il Festival” che permette di proseguire sul web il dialogo con i cittadini avviato durante i giorni della manifestazione.

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