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Europei di atletica indoor: Istanbul 2023 entra nella storia

3 minuti di lettura

Primi nella placing table, la classifica delle squadre che considera i piazzamenti tra i primi otto, con 84 punti: prima volta in 37 anni di campionati. Quarto posto nel medagliere con due ori, Zane weir al peso e Samuele Ceccarelli nei 60mt, 4 argenti Dariya Derkach nel salto triplo, Marcell Jacobs nei 60mt, Staffetta 4×400 e Larissa Iapichino nel salto in lungo. 

INSTANBUL – Si sono conclusi ieri sera i campionati europei indoor di atletica. La grande presenza dei nostri azzurri in gara ci ha tenuto con il fiato sospeso in tutte le fasi di questi campionati: 20 atleti su 49 hanno avuto accesso alle finali appassionandoci fino all’ultimo attimo, chiuso con Larissa Iapichino in pedana che all’ultimo salto tira la zampata dell’argento e con Dal Molin e Simonelli nell’ultima batteria del campionato, quella dei 60mt ostacoli, con l’ultimo piazzamento del campionato. Un quarto, per soli 5 millesimi, e quinto posto per i nostri azzurri.

Ma questi sono stati gli ultimi attimi delle grandi emozioni di questo campionato.

Le gare delle medaglie

La prima medaglia di questo europeo non si scorderà mai, considerando che è la centesima medaglia ad un europeo.
È quella del pesista Zane Weir, che dal secondo lancio con 21,87 ha fatto il primato nazionale per poi migliorarsi e fare non solo nuovamente il primato nazionale ma anche delineando la miglior prestazione europea stagionale, con il suo 22,06 da medaglia d’oro.

La seconda medaglia d’oro è quella dell’esordiente Samuele Ceccarelli. Al suo battesimo internazionale in un europeo, ripete l’impresa avvenuta un mese fa agli assoluti di Ancona: arrivare primo con un tempo pari a quello fatto da Jacobs a Torun nel 2021, solo che lui l’ha fatto in semifinale. Nella finale un solo centesimo in più nel suo 6.47, miglior prestazione europea stagionale, e si mette al collo quella medaglia d’oro spodestando di un posto il campione in carica Marcell Jacobs. Insieme nel podio, un oro e un argento italiani che entrano nella storia.

La seconda medaglia di questo europeo arriva poco prima della doppietta dei 60mt dalla pedana del salto triplo. La prestazione di Dariya Derkach che, insieme alla sua connazionale Ottavia Cestonaro, ha tenuto una gara in salita fino alla fine, atterra alla lunghezza di 14,20 già al secondo salto per piazzarsi seconda dietro alla Turca Tuğba Danışmaz, che porta a casa la medaglia della bandiera.

L’ultima giornata di gare ci regala altre due medaglie, e sono entrambe d’argento.

La staffetta 4×400 femminile con Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari ed Eleonora Marchiando, in 3:28.61 con il record italiano migliorato di quasi due secondi, dietro soltanto all’imprendibile Olanda. Una gara corsa con tecnica e tenacia che non ci delude mai e che ci tiene col fiato sospeso ad ogni cambio.

E, ultima ma non ultima, la medaglia d’argento nel salto in lungo di Larissa Japichino, che ha fatto una gara in continua progressione, iniziando dai salti a cui ci aveva fin qui abituati sui 6,70, per poi volare sulle misure che solo quelle campionesse dei primi tre avevano nelle gambe. Una progressione di 6,91 che uguaglia il record nazionale già fatto due anni fa e che la fa terza nel parziale, fino a 6,97 della vittoria, che fa scivolare la campionessa europea Vuleta al terzo posto e la piazza subito dietro alla inglese Jazmin Sawyers, allungando di 6cm il record nazionale italiano.

Tutti i piazzamenti che contribuiscono alla placing table

Medaglie ma non solo. La cosa che rende grande questo team italiano è la presenza dei nostri 20 azzurri nelle finali, che porta di conseguenza tutto il team sempre tra i primi 8 atleti d’Europa – e scusate se è poco.

Grazie a tutti questi piazzamenti nella classifica a punti per l’Italia, oltre allo storico primo posto con 84 punti totalizzati, che eguagliano Milano 1982, c’è anche il secondo risultato di sempre come numero di finalisti 20, che superano i 19 di Milano 1982.

Oro: Zane Weir (peso); Samuele Ceccarelli (60).
Argento: Dariya Derkach (triplo); Marcell Jacobs (60); Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari, Eleonora Marchiando (4×400); Larissa Iapichino (lungo).

 Quarto posto: Nadia Battocletti (3000); Ottavia Cestonaro (triplo); Lorenzo Simonelli (60 ostacoli).
Quinto posto: Pietro Arese (1500); Paolo Dal Molin (60 ostacoli).
Sesto posto: Tobia Bocchi (triplo); Christian Falocchi (alto); Claudio Stecchi (asta).
Settimo posto: Catalin Tecuceanu (800); Eloisa Coiro (800).
Ottavo posto: Roberta Bruni (asta); Sveva Gerevini (pentathlon); Simone Barontini (800); Marco Fassinotti (alto).

Tutti i record nazionali e europei fatti

  1. Zane Weir: record nazionale e miglior prestazione stagionale europea con 22,06
  2. Samuele Ceccarelli: miglior prestazione stagionale europea nella semifinale con 6.47
  3. Larissa Iapichino: personal best e record nazionale con 6,97
  4. 4×400: record nazionale con 3:28.61

Se pensiamo che esattamente oggi, 2 anni fa a Torun, Marcell Jacobs vinceva l’oro con il tempo che quest’anno si è fatto in semifinale, riusciamo a capire la progressione che il movimento dell’atletica ha fatto negli ultimi anni.

Uscire con questo punteggio e con questo numero di piazzamenti è un grande progresso e conferma, come dice il CT La Torre ai microfoni di Elisabetta Caporale in ottica di Roma e Parigi 2024: “Dopo questa spedizione guardiamo, passo dopo passo, con più tranquillità, sempre con i piedi per terra, ma con una ritrovata consapevolezza.”

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