“4 maggio 2023: la storia ha voluto ancora una data. L’urlo sale dal profondo dell’anima e tocca le corde del cuore, come una soave melodia angelica. Napoli è la Capitale della felicità. Da qui all’Eternità. Dipingiamo l’Universo di azzurro e balliamo sul Mondo”. Parola di S.S.C. Napoli. Lo scudetto è arrivato e finalmente il popolo partenopeo può gioire e scalpitare, gridare al mondo che ha vinto con “la mano di tutti”, senza toccare “ la mano di Dio“ sacra e inviolabile, venerata.
NAPOLI – L’ultima volta accadde 33 anni fa, nel 1990. “Quello era il Napoli dello splendore maradoniano, delle stimmate messianiche del D10S che adesso veglia e sorride dall’alto sulla Cattedrale a cielo aperto dedicata al suo nome. Questo è il Napoli dell’imprimatur illuminato e visionario di Aurelio De Laurentiis, di una Società virtuosa, di una dirigenza ispirata, della sopraffina strategia tattica e della dialettica sagace di Luciano Spalletti. Il Napoli di un gruppo meraviglioso che ha portato in giro l’Enorme Bellezza di una squadra che inciderà a caratteri dorati e cubitali il proprio nome nel marmo della leggenda. Ad Udine finisce 1-1 col gol di Osimhen, l’Uomo Mascherato che diventa immagine iconica destinata alla più raffinata filatelia. E’ la tappa finale di una corsa leggendaria. Termina la partita e comincia la festa infinita che parte dal Friuli e arriva al Maradona attraversando tutto il Continente e lo Stadio virtuale di una comunità planetaria senza confine“, scrive la società.
Popolo d’amore, Terra immortale di romantici sognatori e invincibili Eroi. Abbracciamoci forte. I CAMPIONI SIAMO NOI!
La perfetta strategia della Ditta Aurelio De Laurentiis ha tratto spunto dal tetto salariale, la competenza sul mercato, da decisioni anche scomode ma con i bilanci in ordine. In cui il vero progetto ha un nome e cognome: sostenibilità. Senza dimenticare da dove era ripartito, la serie C, ça va sans dire.
Il condottiero coraggioso Luciano Spalletti, che mai le ha mandate a dire, ha il merito di aver assemblato e reso vincente un manipolo di giocatori che l’estate scorsa – allontanate le bizze di Insigne – non davano certo adito a grande entusiasmo. Oggi abbiamo finalmente imparato a pronunciare Kvaratskhelia, Kim e lo stesso Osimhen, ora consacrato a campione.
Quando giocava faceva il difensore: il Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli oggi pesca magicamente talenti straordinari, con il suo innato fiuto.
Si dice che i festeggiamenti dureranno molto ma è già iniziata l’ansia da conferma, con il presidente De Laurentiis che si ritroverà ad avere in squadra uomini ambiti e proprio per questo da trattenere a suon di contratti. Senza contare che tutto questo vale ovviamente anche per Mister Luciano Spalletti.
La presidenza sembra avere già le idee chiare e le prossime settimane saranno esplicative in tal senso.
Ora la gente di Napoli può godersi il tricolore con Maradona, Pino Daniele, Massimo Troisi e Totó, perché ha da sempre nel cuore la perfetta alchimia di magnificare i suoi grandi come fossero presenti.
Instacult di Mauro Lama
Credit Photo S.S.C. Napoli
IL TABELLINO Udinese – Napoli 1-1
UDINESE: Silvestri; Becao, Bijol, Perez, Ehizibue (82′ Ebosele), Samardzic (82′ Thauvin), Walace, Lovric (78′ Arslan), Udogie (74′ Zeegelaar), Pereyra, Nestorovski. All. Sottil.
NAPOLI: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa, Lobotka, Ndombele (64′ Zielinski), Elmas, Kvaratskelia (86′ Lozano), Osimhen. All. Spalletti
Arbitro: Abisso di Palermo
Marcatori: 13′ Lovric, 52′ Osimhen
Note: ammoniti Ehizibue