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Dopo tre anni si conclude il progetto europeo “Slow Food-Central Europe”

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Dopo tre anni di lavoro, si è conclusoil progetto “Slow Food-Central Europe” attraverso l’elaborazione di una “Strategia transnazionale per la valorizzazione del patrimonio gastronomico culturale” il progetto europeo SlowFood-CE.

 

La strategia è stata elaborata dal Comune di Venezia

 

Questa metodologia viene ora messa a disposizione a livello europeo, affinché altre città possano sperimentarla, adattandola al proprio territorio, ed intraprendere così un percorso per la tutela del patrimonio gastronomico locale, che si pone come una risorsa preziosa per l’economia, la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale.

 

Lanciato a giugno 2017, con il finanziamento del programma europeo Interreg Central Europe, Slow Food-CE ha coinvolto, tra le città, Venezia, Dubrovnik, Brno, Kecskemét e Cracovia, e tra gli altri enti del settore, Slow Food e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Nato per migliorare le capacità di attori locali, pubblici e privati, di salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale gastronomico dell’Europa centrale, oggi il modello Slow Food-CE si è rivelato ancora più necessario con l’impatto che ha avuto l’emergenza sanitaria Covid-19.

 

Tutelare il patrimonio gastronomico

 

“Il progetto – ha commentato in merito l’assessore comunale al Turismo, Paola Mar – è stato un’ occasione per ritrovare la capacità di valorizzare l’ambiente e la biodiversità alimentare. Vogliamo incoraggiare chi produce in modo attento e rispettoso e aiutarlo a far conoscere e apprezzare i propri prodotti, sia ai residenti che ai visitatori. A Venezia lo abbiamo fatto: lo scorso settembre, all’interno del progetto, abbiamo organizzato il Festival gastronomico ‘Saór – Saperi e sapori veneziani in festa’, con tour guidati, scuole di cucina, laboratori pratici, degustazioni, mostre e mercati dei produttori, coinvolgendo il centro storico di Venezia, le isole della Laguna e la terraferma circostante. I risultati sono stati ottimi e la nostra idea è di rendere il festival annuale: vedremo come potremo procedere nel prossimo futuro, intanto però l’esperienza del progetto confluirà nella promozione per un turismo lento ed esperienziale, su cui da tempo il Comune è impegnato”.

 

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