Cantava il grande Faber “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. Dal fango della Romagna nasce una storia bellissima, di quelle che fanno commuovere: lo Spin-off Iuav RI-PRESE memory keepers tenta il salvataggio dei filmini di una famiglia forlivese inondati dalla melma. 2 km di pellicola da ripulire e digitalizzare per cercare di recuperare storie e memoria.
VENEZIA – “Salvataggio Super8 alluvionati“: questo l’oggetto fulminante di una mail che Beppe Ferrari e Nicoletta Traversa, fondatori di RI-PRESE memory keepers, Spin-off dell’Università Iuav di Venezia, ricevono qualche giorno fa tramite l’associazione nazionale Re-Framing Home Movies.
La spedisce Francesco Leoni, forlivese, che tra i relitti del suo garage, sommerso fino al soffitto, ha trovato i film della sua famiglia, girati dal nonno Fernando e dalla nonna Giuliana, che oggi ha 96 anni.
Nell’istante in cui ricevono il messaggio, Ferrari e Traversa decidono di aiutare la famiglia Bertini-Calabri-Leoni.
La tutela della memoria è la missione dello Spin-off Iuav RI-PRESE memory keepers, che si occupa di salvaguardia di filmini di famiglia e di archivi audiovisivi privati e pubblici, digitalizzando gratuitamente i filmini di famiglia e alimentando un Archivio Audiovisivo della Memoria Territoriale con base a Venezia.
E il recupero di quelle 21 pellicole impastate dal fango è una sfida che RI-PRESE accoglie attraverso la “Missione Memorie nella Melma” organizzando una piccola task force di volontari, studiando la situazione e confrontandola con quella subita con l’acqua granda del 2019 e con l’esperienza di recupero di altri film danneggiati dalle alluvioni.
Negli spazi messi a disposizione dall’Università Iuav di Venezia a Ca’ Tron, due km di pellicole saranno ripuliti, asciugati e digitalizzati, cercando di recuperare il più possibile pezzi di storia e storie famigliari che vanno dagli anni ’50 agli anni ’70.
I processi saranno documentati dal filmmaker Furio Ganz.
Commenta Beppe Ferrari: «Nei giorni successivi alle drammatiche inondazioni che hanno colpito l’Emilia Romagna, ci siamo spesso domandati quanti film, quante fotografie, quanti ricordi venivano spazzati via dalle cantine e dai piani terra, fusi, imbalsamati, indistinguibili nell’ammasso di fango che li aveva sommersi.
Le perdite di questi frammenti di memoria non sono quantificabili e non sono rimborsabili. Ci siamo ritrovati anche a riconoscere che la crisi climatica che oggi influenza in modi vari e trasversali le nostre vite, sta avendo e avrà sempre di più dirette conseguenze sui supporti di memoria famigliare, come i filmini, che sono spesso conservati nelle cantine e nei garage».