«Zaia lancia l’allarme sul ceppo arrivato dalla Serbia, che definisce più aggressivo e contagioso. Poi però in consiglio regionale la sua maggioranza vota contro il distanziamento su treni e bus. È un controsenso, non si può andare avanti così: con i suoi continui messaggi contradditori Zaia crea confusione». Così il consigliere regionale Piero Ruzzante (Il Veneto che Vogliamo – Lorenzoni Presidente), dopo la bocciatura della sua proposta di ordine del giorno relativo alla revoca dell’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 63 del 26 giugno 2020 contenente le nuove Linee di indirizzo per il trasporto pubblico regionale/locale, che prevedono tra l’altro l’occupazione del 100% dei posti complessivi sui mezzi di trasporto pubblici.
«I viaggiatori sono preoccupati, in tanti ci hanno segnalato la loro contrarietà rispetto alla scelta di togliere il distanziamento fisico sugli autobus e sui treni. Una decisione presa da Zaia in deroga all’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno 1 metro», aggiunge Ruzzante.
«Non so quando sia stata l’ultima volta che Zaia è salito su un treno o su un bus, se usasse i mezzi pubblici saprebbe che gli utenti preferiscono il distanziamento e lo praticano ancora oggi, dove possibile: dove c’è posto, nessuno si siede a fianco agli altri passeggeri. Hanno ragione, quell’ordinanza va revocata: lo pensavo la settimana scorsa quando ho presentato questa proposta, lo penso oggi a maggior ragione dopo le recenti dichiarazioni di Zaia. Se il virus è più aggressivo, possiamo davvero permetterci di rinunciare al distanziamento? Il voto negativo di oggi non ha alcun senso ed è molto grave la sottovalutazione dei leghisti», conclude Ruzzante.