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Colomba pasquale: come sceglierla senza sbagliare (e i consigli per il vino perfetto)

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Quando si progetta la tavola di Pasqua, non si può non pensare, a prescindere dallo stile che si ha intenzione di dare al pranzo, alla colomba. Si può scegliere un dolce acquistato sui banchi della grande distribuzione o, in alternativa, focalizzarsi verso le varianti proposte da piccole aziende che, come Infermentum, si occupano della vendita online colomba al cioccolato (questo step, chiaramente, arriva dopo quello della produzione, un percorso all’insegna della scelta di materie prime di altissima qualità e della valorizzazione del sapere artigianale).

Le varianti della colomba classica sono numerose, su questo non c’è dubbio. Nel momento in cui si sceglie quella da presentare in tavola a Pasqua è essenziale focalizzarsi sulla presenza di alcuni ingredienti che, a ragione, possono essere definiti immancabili. Quali sono? L’uvetta e i canditi. L’impasto della colomba, inoltre, è caratterizzato anche dall’utilizzo di scorzette di arancia.

Anche la glassa di zucchero che ricopre l’intera superficie esterna del dolce non può assolutamente mancare. Attenzione: deve essere guarnita con mandorle e nocciole! Quando la si chiama in causa, cosa che non tutti sanno, si inquadra un dettaglio grazie al quale, rispetto ad altri dolci, la colomba ha un sapore decisamente meno marcato. C’è chi pensa, erroneamente, che questa peculiarità sia dovuta all’impasto, i cui contrasti di sapore creati dall’uvetta e dalle scorze di arancia sono a dir poco speciali; il merito della particolarità del sapore del dolce simbolo per eccellenza di Pasqua è dovuta, come già accennato, alla copertura.

Passiamo ora a un capitolo di grande importanza: quello della scelta del vino. Qualsiasi pranzo conviviale che si rispetti, soprattutto se legato a una festa comandata, richiede un focus sulle etichette da presentare ai propri ospiti. Quando si parla di Pasqua, è fondamentale evitare un errore che molte persone non esperte di enologia compiono. Di cosa stiamo parlando? Della convinzione di fare la cosa giusta scegliendo un vino come il brut – c’è chi opta anche per lo spumante secco – per smorzare il dolce della colomba.

Con la delizia tipica di Pasqua, la strada migliore da intraprendere, enologicamente parlando, è quella dei vini dolci, meglio se particolarmente liquorosi. Un consiglio utile consiste nel focalizzarsi su etichette prodotte a partire da uve bianche. Inoltre, se possibile, il vino da presentare sulla tavola di Pasqua dovrebbe essere aromatizzato, meglio ancora se tendente al fruttato. Un esempio concreto? Il passito di Pantelleria, inconfondibile con il suo sapore di frutta candita, perfetto per accompagnare una colomba in versione tradizionale.

Crediti immagine: www.infermentum.it

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