Chi l’avrebbe mai detto? Coachella Music Festival nacque nel 1999 e il flop fu clamoroso, tanto che l’anno successivo non si tenne, salvo poi palesarsi nel 2001 sempre a Indio, in California.
E venerdì 13 ci risiamo, il Festival musicale più hippie del momento ha riaperto e si è riproposto come una sfida che, con la grande provocazione musicale, ci regalerà una vetrina che detta tendenze, stile e mood con il suo personalissimo gusto.
La grande provocazione musicale si diceva, gli headliner di quest’anno sono Childish Gambino, i Tame Impala e la splendida Ariana Grande, che brillerà sul palco domenica e poi Billie Elish, Janelle M., the 1975 e Blackpink.
Cosa ci riserverà quest’anno Coachella? Dove chi conta non può non esserci, dove tutto è glamour, giovane e appassionato e la musica fa da sfondo al costume, inno perentorio di una generazione.
Contaminazioni allo stato puro, evoluzioni nello stile ed evanescenza, un certo tipo di rivoluzione creativa non può che nascere dai nostri talenti, in questo caso la musica, la moda e l’arte che, come in una sorta di melting pot proveranno a dipingere questo meraviglioso Festival con la tavolozza dell’artista curioso e intelligente.
Ma un pericolo aleggia, malcelato, nell’aria, riuscirà la musica a riprendersi di diritto lo scettro della protagonista autentica? O vivrà defilata, tra influencer, foto e condivisioni per attrarre business?
Mauro Lama