CNA territoriale di Treviso. Patto per lo sviluppo “Veneto 2030”: le priorità della CNA inviate ai candidati della provincia di Treviso
Patto per lo sviluppo “Veneto 2030”: le priorità della CNA inviate ai candidati della provincia di Treviso Un nuovo patto per lo sviluppo “Veneto 2030”, basato su cinque pilastri: è il documento (in allegato) che

Patto per lo sviluppo “Veneto 2030”: le priorità della CNA inviate ai candidati della provincia di Treviso
Un nuovo patto per lo sviluppo “Veneto 2030”, basato su cinque pilastri: è il documento (in allegato) che CNA Treviso ha inviato questa mattina a tutti i candidati trevigiani al Consiglio regionale affinché la promozione e la tutela dell’artigianato e della piccola e media impresa siano una priorità per chi sarà eletto in Regione il 20 e 21 settembre.
«I prossimi anni saranno strategici per la tenuta del nostro sistema economico e del nostro sistema di welfare – afferma Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso -. Le sfide che attendono la nostra regione sono molteplici, a cominciare dalla riconversione verde della produzione e dei consumi. L’artigianato è una delle colonne portanti del “sistema Veneto” e le sue salvaguardia e promozione devono essere al centro della politica di sviluppo regionale. Come rappresentanza del mondo artigiano e della piccola e media impresa ci auguriamo un ascolto e una interlocuzione forte e continuativa con gli eletti».
Nel documento, CNA suggerisce ai futuri decisori pubblici un’agenda dettagliata delle cose da fare, articolata in cinque pilastri (Mani-fattura e competitività territoriale, Cultura della legalità, Strumenti per crescere e Ri-generazione, Formazione e competenze), che serva a superare le seguenti attuali principali criticità rilevate:
1) A CAUSA DELL’IMPATTO ECONOMICO DEL COVID-19, NEL 2002 IL PIL DEL VENETO TORNERÀ AL LIVELLO DI VENT’ANNI FA. IL VENETO È STATO SUPERATO DALL’EMILIA-ROMAGNA IN TERMINI DI VALORE DELLE ESPORTAZIONI.
2) IL VENETO NELL’ULTIMO DECENNIO HA PERSO TERRENO RISPETTO ALLE PRINCIPALI REGIONI EUROPEE.
L’INDICE DI COMPETITIVITÀ VEDE IL VENETO AL 168°POSTO, AL DI SOTTO DELLA MEDIA DELLE REGIONI UE.
3) LA SPESA PER INVESTIMENTI DELLA REGIONE DEL VENETO HA SUBÌTO UNA RIDUZIONE DEL 17% RISPETTO AL 2010. LE RISORSE PER L’AREA ECONOMICA NEL COMPLESSO NON SUPERANO IL 4,3% DEL BUDGET REGIONALE.
4) IN NOVE ANNI IL VENETO HA PERSO 27.000 IMPRESE, PARI AL -5,9% (MEDIA NAZIONALE -2,7%). AGRICOLTURA, EDILIZIA E MANIFATTURA HANNO SUBÌTO UNA RILEVANTE RIDUZIONE DEL NUMERO DI IMPRESE.
5) NELLA FASCIA ANAGRAFICA 15-34 ANNI IL VENETO MANIFESTA UN CALO SIGNIFICATIVO DEL NUMERO DI OCCUPATI. LE MICRO IMPRESE NON SONO ANCORA RIUSCITE A RECUPERARE IL LIVELLO DI ADDETTI DEL 2012 (-4,5%).
6) PROSEGUE LA FLESSIONE DEI PRESTITI ALLE IMPRESE: TRA IL 2011 E IL 2019 LA CONTRAZIONE È STATA DI 35 MILIARDI. IL CALO DEI PRESTITI ALLE IMPRESE IN VENETO (-33%) FA REGISTRARE UN TREND PEGGIORE DELLA MEDIA ITALIANA.
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