Il Movimento “Priorità alla Scuola” di Treviso, con la sua referente Roberta Bruccoli di Mogliano Veneto (che ha due figli studenti presso il Liceo Berto di Mogliano), ha manifestato questa mattina davanti alla sede della Protezione civile a Marghera, insieme a un gruppo di genitori e ragazzi, mentre all’interno si svolgeva la consueta rassegna stampa sul Covid.
“Al di là dell’emergenza Covid che è una parentesi, un’emergenza, ci sono problemi che arrivano da molto più lontano, da molto prima dell’emergenza Covid, come le classi pollaio, la carenza di insegnanti, le nomine che arrivano in ritardo e quindi cattedre che rimangano scoperte per uno o due mesi, necessità di riattivare la medicina scolastica che c’era una volta, insomma, un bel decennio di tagli alla scuola che non siamo più disposti ad accettare” ha detto la rappresentante. “Ci sono i ragazzi che vorrebbero ripartire perché riescono ancora a reagire ma mi fanno paura i ragazzi che non vogliono ritornare a scuola perché sanno che ritornare in classe vuol dire confrontarsi con il mondo reale. E sanno benissimo di avere un gap di 10 mesi di assenza da scuola perché la DAD non è scuola, è solo gestione dell’emergenza. Preferiscono rimanere nel limbo della DAD e della loro casa. Ma la scuola deve aprire subito – ha continuato la Bruccoli – perché le scuole sono un luogo normato e sicuro. Il problema sono i trasporti.”
Dal canto suo il sindaco di Mogliano Davide Bortolato, anche lui padre di un liceale del Berto, conferma il giudizio espresso dal Presidente Zaia sul fatto che chiudere le scuole sia un fallimento ma che sia necessario agire con molta prudenza: “Noi tutti vorremmo che le scuole fossero aperte ma in questo momento questo non ci sembra prudente perché si creano assembramenti pericolosi. Del resto si tratta di tenere duro ancora pochi giorni e poi, se i dati di contagi in calo saranno confermati, si potrà ripartire con la scuola in presenza. Il sindaco Bortolato conferma che anche a Mogliano il trend dei contagi è in calo.
Silvia Moscati