Andare al lavoro in bicicletta fa bene alla salute, ma permetterà anche di fare la spesa. Questo il fulcro del progetto ‘Bike to work’ presentato a Palazzo Rinaldi di Treviso, al cospetto di tutti i rappresentanti dei 18 Comuni appartenenti all’Intesa Programmatica d’Area Marca Trevigiana che hanno aderito all’iniziativa. L’obiettivo è favorire la riduzione del traffico, promuovere uno stile di vita sano e sostenere le attività produttive locali, grazie ad incentivi destinati ai lavoratori residenti nei comuni per l’utilizzo della bicicletta o altri mezzi di mobilità cosiddetta “slow”.
In pratica, le aziende che aderiranno al progetto permetteranno ai propri dipendenti, che si serviranno di bicicletta o di monopattino elettrico per fare il tragitto casa-lavoro, di accumulare punti calcolati sulla base dei chilometri percorsi e salvati su un’apposita App. La somma dei punti darà adito ad ottenere dei buoni spesa da 10 euro fino ad un massimo di 500 euro, da spendere in tutte le attività commerciali inserite nel circuito.
I comuni aderenti, fanno tutti parte de “La Grande Treviso – Next Generation City” e sono Treviso, Breda di Piave, Carbonera, Casale sul Sile, Casier, Mogliano Veneto, Monastier, Morgano, Paese, Ponzano, Povegliano, Preganziol, Quinto, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano e Villorba, un’area che in totale interessa oltre 300mila abitanti, tutti potenziali fruitori della App e beneficiari dei relativi buoni spesa.

Per partecipare le aziende dovranno redigere il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro dei propri collaboratori e contribuire ad incrementare il fondo che è già stato costituito per dare vita al progetto e che, ad oggi, consta di 105 mila euro, ottenuti dal contributo ripartito tra comuni aderenti con una quota di 0,20 euro per abitante, e dal contributo IPA di 40 mila euro allocato dal bilancio.
Promozione di una vita sana, mobilità sostenibile e valorizzazione dei piccoli negozi di quartiere, sono i cardini del progetto, che vuole contribuire anche alla riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, favorendo un cambio di rotta sul territorio.
Indispensabile per la riuscita dell’iniziativa, però, è che le infrastrutture risultino coerenti con l’approccio alla modalità lenta, in modo tale da agevolarne l’utilizzo. Ad oggi, infatti, le piste ciclabili non coprono tutti i territori dei comuni coinvolti, cosa che, secondo i promotori, dovrebbe essere risolta con le risorse del PNRR a partire dal 2026.
‘Bike to work’ è stato presentato con grande entusiasmo dall’amministrazione comunale di Treviso: “Si tratta di un approccio innovativo alla tematica della mobilità” afferma il vice sindaco Andrea De Checchi “Questo progetto porta al miglioramento della qualità di vita, perché la condotta virtuosa della mobilità lenta genera plus valore e ricchezza per tutti. Un esempio perfetto di economia circolare”.
L’iniziativa è stata elaborata da un gruppo di lavoro formatosi all’interno dell’IPA composto da i comuni di Casale sul Sile, Morgano, Silea e Treviso insieme alle associazioni di categoria Ascom Treviso, CNA Treviso, Confartigianato Imprese Treviso e Coldiretti Treviso con il supporto della Camera di Commercio Treviso-Belluno.
“‘La bicicletta è un mezzo sociale perché mette in relazione le persone con la città e il commercio. Ora è necessario che le attività sposino il progetto e che le associazioni di categoria lo diffondano.” Conclude Federico Capraro presidente di Ascom Treviso.