Si è spento a 76 anni lo statunitense campione olimpico di Città del Messico, la leggenda che inventò un nuovo modo di saltare e ispirò tutto il mondo.
CITTÀ DEL MESSICO – Muore a 76 anni il padre della tecnica del salto in alto che tutti oggi conosciamo: Dick Fosbury.
Non era nuovo il salto in alto alle rivoluzioni tecniche. Prima si saltava utilizzando la sforbiciata. Poi, per sfruttare il salto in tutta la sua altezza, si iniziò a saltare con la tecnica ventrale.
Fino a quando Dick Fosbury, atleta statunitense, fece quella che, per il mondo del salto, divenne una vera e propria rivoluzione della tecnica.
Alle qualificazioni per le Olimpiadi di Città del Messico, Dick Fosbury si presenta con una rincorsa circolare: un movimento ad arco naturale importantissimo per guadagnare centimetri importanti. In pedana arriva con due scarpe di colore diverso, in modo da riconoscere meglio la gamba di spinta.
Poi lo slancio e il colpo di reni per superare l’asticella.
Il gesto atletico inusuale stupisce il mondo e gli consegna la medaglia d’oro con 2,24 cm di altezza.
Nasce il “Fosbury flop” destinato a diventare il nuovo standard in questa disciplina.
Il Fosbury Flop in realtà era nato per caso, provato in allenamento, contestato da quasi tutti gli allenatori dell’epoca e poi adottato ai Trials che lo misero davanti agli occhi del mondo. Sara Simeoni, primatista mondiale italiana, seppe applicarlo alla perfezione.
Il salto ventrale viene presto soppiantato dal dorsale che raggiunge la perfezione con la rincorsa circolare che oggi possiamo vedere su qualsiasi campo di gara, anche tra i ragazzini.
Dick Fosbury si ritira nel 1969, solo un anno dopo quella medaglia olimpica. Viene inserito nella National Track & Field Hall of Fame solo nel 1981.
“Dick mancherà molto agli amici e ai fan di tutto il mondo. Una vera leggenda, e amico di tutti!”, ha dichiarato Ray Schulte, suo agente.