“75 anni fa la Liberazione. La liberazione della nostra Italia da anni di guerra; soprusi fisici, morali, ideologici; tra genocidi, olocausto, deportazioni, violenza e morte.
Liberi dall’oppressione nazista, dal fascismo, dalla guerra.
Liberi i nostri bisnonni, nonni, genitori… in molti non sono tornati dalla trincea. Chi è sopravvissuto è stato liberato da chi si è immolato per la Patria. Hanno combattuto il nemico invasore. Quel nemico che temevano, vedevano, hanno combattuto in trincea, hanno combattuto nelle città, nelle campagne, nelle case con la solidarietà, con l’azione tra gente comune. Questa lotta, questo vivere l’hanno chiamata Resistenza.
Dopo 75 anni ci troviamo rinchiusi in casa a festeggiare la Liberazione. Chiusi in casa per poterci liberare. Quasi un ossimoro. Se ci aiuta a liberarci dal virus, ben venga la nostra Resistenza.
Perché di questo parliamo: di un nemico che non abbiamo mai visto, tranne nei grafici in televisione; che non conosciamo, tranne per le spiegazioni degli esperti. Come negli anni della Seconda Guerra Mondiale, ogni giorno ci arriva il bollettino dei deceduti, dei guariti, dei ricoverati.
Liberazione, Libertà… ma come, come posso essere libero se son chiuso in casa?
Se mi hanno distrutto il lavoro, se non ho più un soldo, se il mutuo, la bolletta, la spesa… pensieri di molti. Non che nel ’45 ci fossero oramai più molti risparmi. Il mio bisnonno dovette cedere due campi di terra per potersi comperare da mangiare. E non al supermercato… Ora, come allora, non abbiamo nessuna certezza, tranne quella del NOI, delle persone che amiamo, delle persone che vogliamo riabbracciare e baciare e mangiare da quanto le stringeremo appena passato quest’incubo. A periodo storico, però, si contrappone con l’evoluzione degli stili di vita, la maggiore tecnologia e il maggior benessere. Basti vedere il paniere ISTAT cosa include. Abbiamo voluto e conquistato molto, ora fa strano non poterlo più avere o fare. Ci parlano a stento di disagi sociali, di milioni di nuovi poveri, di lavoro informale che andrebbe supportato con sussidi per non creare ulteriori tensioni. Beh, il COVID-19 ha portato i nodi al pettine.
E siamo solo all’inizio. Con ogni razionalità e realismo, penso che potremmo fissare, chissà quando, una nuova data per la Seconda Festa della Liberazione. Gli esperti l’hanno chiamata guerra, senza però capire che è una guerra tale ove tutta la popolazione sarà vinta o vincerà.
Rivoluzione? Sì, ma come diceva un vero rivoluzionario, John Lennon, Se mi parli di rivoluzione, andrà tutto bene, ma se mi parli di distruzione, non contare su di me. È una frase di Revolution. Forse un passo vi suona comune.
Andrà tutto bene. No, andrà tutto come deve andare, ma siamo noi a tenere il filo di un aquilone in balia della bora.
Possiamo e dobbiamo far in modo prenda le correnti giuste e resista a quelle peggiori.
Questo siamo LIBERI di farlo. Buon 25 aprile a tutti! Insieme.”
Gianluca Longo