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50 anni di Luna nuova

2 minuti di lettura

Una mostra che ragiona sul cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna
 
Nell’inverno del 1609, che le cronache del tempo dicono molto rigido, Galileo Galilei decide di trascorrere “la maggior parte delle notti […] più al sereno et al discoperto, che in camera o al fuoco” (Opere, a cura di A. Favaro, Firenze, Barbera, ristampa 1968, p.302) per puntare il suo cannocchiale in direzione del cielo; e con quel gesto spalanca l’era della Nuova Scienza.
 
Nel 1969, cinquant’anni fa, l’Apollo 11 scende nel Mare della Tranquillità e Armstrong lascia la prima impronta umana sulla luna, inaugurando l’era della colonizzazione visiva e fisica della nostra galassia.
 
La luna è l’oggetto cosmico dirimpetto alla casa dove viviamo, la Terra. Lo sguardo della nostra razza le deve molto. Satellite e sorella, dea della caccia e sovrana delle notti per mare, collocata in uno spazio che da sempre dice come l’universo sia in alto e tutt’intorno a noi, la Luna compie nel 2019 cinquant’anni di consapevolezza. Non sappiamo se lei si renda conto di questo genetliaco magnifico, ma certo lo scorso 20 Luglio è stata un’occasione da parte nostra per ripensare, con la calma della distanza temporale, al significato dell’essere arrivati fin lì, a incontrare la vicina di casa alla quale Leopardi fa dire “Se io sono coltivata, io non me accorgo e le mie strade io non le veggo”. (Operette morali, Dialogo della Terra e della Luna, Napoli, 1835).
 
Il tema è vasto e percorre la storia del pensiero in senso filosofico, letterario, artistico, scientifico.
La mostra 50 anni di Luna nuova affronta per sommi capi e attraverso la lettura e l’indagine di 14 artisti, tra scultori, pittori, fotografi e performer, come sia cambiato il nostro senso dell’essere qui e ora in un luogo preciso, la Terra, rispetto al cielo appena sopra di noi.
Le conoscenze intorno all’Universo sono nei secoli mutate e progredite e ancor più sono aumentate quelle riguardanti la compagna di viaggio del nostra pianeta. Da una percezione armoniosa e di contemplazione, siamo passati a una lettura in termini di spazio-tempo. Da luogo del sogno la Luna è anch’essa divenuta riferimento tecnologico e non è improbabile stia per compiere un altro passo, trasformando la propria condizione di cosa luminosa da guardare, a spazio fisico da abitare.
La mostra – a cura di Anna Caterina Bellati e Antonella Nota – dice in filigrana la sua lunga storia leggendaria.
 
 

Info utili

Organizzato da: Bellati Editore
Località evento: Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826, Venezia (ACTV stop Zattere)
Data evento: 05 agosto 2019
Orari evento: da lunedì a venerdì • 10.00 – 17.00
Durata dell’esposizione 5 – 30 agosto 2019
Visite guidate su richiesta
Tel. +39 333.2468331
 
 

Artisti

Massimo Barlettani
Marco Bolognesi
Donato Frisia jr
Ettore Greco
Susanna Magrin
Mario Paschetta
Riccardo Roiter Rigoni
Alberto Salvetti
Marialuisa Tadei
Sara Teresano
Dany Vescovi
Alessandro Zannier
Dania Zanotto
Elisabetta Zanutto
 

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